Caro Monsignor Giovanni,
cosa dire? Questo suo trasferimento ha preso tutti di sorpresa… noi pure. Tanti e vari sentimenti il cuore dona: dall’ombra fugace che vorrebbe offuscare la serenità del nostro quotidiano, alla luce che la Speranza sa creare.
La prima espressione più vera, oltre l’affetto sincero perché le vogliamo bene, è la gratitudine. Lei già prima del suo arrivo ha mostrato la sua simpatia e il suo apprezzamento per la nostra presenza e l’ha confermato in mille occasioni durante questi anni ed è stato per noi motivo di grande Gioia.
Grazie, Monsignore! Ci ha donato tanto, ha dato se stesso nei modi migliori e impensati. Abbiamo sperimentato la sua presenza sempre buona e paterna. Alla gratitudine segue l’augurio più fervido di Grazia e Benedizione dal Signore per il futuro che l’attende, per la novità che le si presenta.
La Provvidenza l’ha condotta qui a Leno, l’ha guidata e sorretta nel suo operare.
La somiglianza del percorso che nel cielo traccia la Stella Cadente, rende meraviglioso il suo cammino qui, è la Scìa da Lei tracciata con la preghiera, la testimonianza fedele nel suo Ministero, la celebrazione dell’Eucaristia, il dono della sua saggia parola, la visita e il conforto ai malati, la cordialità verso chiunque, tutto è vivo nella mente e nel cuore; la Scìa tracciata, fiorirà e brillerà nel ricordo di lei e darà frutti nella crescita della Comunità per la Chiesa locale piena di speranze e nella fioritura di Vocazioni che continueranno l’opera da lei avviata. É il nostro augurio più sincero che le darà consolazione e slancio nell’operare.
Questo è quel poco che possiamo dirle perché la parola è inadeguata ad esprimere quanto Dio sa donare al cuore che sa ascoltarlo.
Con intensa commozione, riconoscenza e affetto le Suore Maestre Pie Venerini
Sr. Graziella, Sr. Maria Pia, Sr. Florence
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